Il tema dell’abitare, partendo dalle 10 colonne dell’Economia Solidale, viene affrontato tenendo a riferimento tre principali approcci:
- – una visione sistemica ed organica nella lettura della realtà e negli sforzi per governarla, che si può così sintetizzare:
- considerare che abitare non è solo costruire case, ma relazioni (con il territorio, gli abitanti, la filiera, l’ambiente, il ciclo dei materiali, ecc…)
- credere che il welfare, la casa, l’urbanistica e l’innovazione sociale siano ambiti amministrativi della Regione che devono necessariamente dialogare tra loro e con i soggetti della filiera;
- costruire proposte che abbraccino una dimensione dell’abitare ampia, che coinvolge l’idea di città in tutte le sue parti: uso degli spazi pubblici, mobilità, cultura, welfare, solidarietà e capitale sociale, tecnologia, e anche case (ma non solo case!);
- costruire proposte di politica della casa che affrontino prioritariamente le emergenze abitative, ma anche della prima casa (in proprietà divisa o indivisa), privilegiando gli interventi dell’abitare solidale che siano inclusivi delle comunità territoriali;
- promuovere interventi per l’insediamento di diverse fasce sociali e culturali all’interno dello stesso ambito territoriale;
- – un metodo che abbia a privilegiare sempre la partecipazione attiva dei diversi soggetti della filiera dell’abitare, con particolare attenzione a:
- recepire le istanze dal basso, dei destinatari finali;
- favorire i processi decisionali partecipati alle diverse scale di intervento, attraverso la creazione di percorsi assistiti e strutturati accompagnandoli con metodi e risorse idonee, non essendo sufficiente lo spontaneismo, il quale spesso può generare discontinuità e altri aspetti negativi.
- promuovere la continua evoluzione dei sistemi/forme di abitare individuati e/o consolidati per garantire processi sempre aggiornati ai tempi evitando di diventare sistemi convenzionali e obsoleti oltre che chiusi su se stessi.
- governare le relazioni tra tutti i soggetti coinvolti attraverso patti di fiducia basati sulla trasparenza:
- favorire la creazione di tavoli della filiera dell’abitare nei quali far incontrare destinatari finali, Enti, imprese, istituti di credito, produttori, ecc.
- studiare protocolli che siano completi e riguardino tutti gli aspetti della filiera dell’abitare;
- dichiarare finalità, costi, caratteristiche dei diversi soggetti coinvolti in forma esplicita, evitando variazioni motivate solamente da ragioni speculative.