Prassi

Nella nostra regione esistono, da più decenni, diverse realtà che propongono pratiche di finanza etica (http://www.finanza-etica.it/) e di finanza mutualistica solidale (http://www.finanzaetica.net/) coinvolgendo attivamente migliaia di cittadini, che in questo modo diventano protagonisti di una finanza non speculativa a servizio della gente e del territorio.

Queste esperienze, nel pieno rispetto delle loro differenze e specificità, condividono nelle loro prassi, i seguenti principi di fondo:

  • Accesso al credito senza discriminazioni basate su patrimonio, genere, etnia o religione, a sostegno della funzione sociale delle attività finanziate e del benessere della comunità.
  • Inclusione di ogni tipo di prestito che contribuisca a salvaguardare i diritti fondamentali della persona, in particolar modo quei prestiti che promuovono lo sviluppo di attività che mirano al ben-essere di un insieme di persone in Rete tra loro;
  • Preferenza delle garanzie personali rispetto a quelle patrimoniali, a prescindere dal patrimonio dei garanti.
  • Trasparenza, partecipazione e mutualità come requisiti fondanti di tutta la propria l’attività.
  • inclusione finanziaria e sociale, mettendo a disposizione strumenti a più livelli a coloro che vengono colpiti sempre più duramente dalla crisi economica e finanziaria.
  • Relazione diretta fra le persone coinvolte nell’attività finanziaria, così da promuovere relazioni di conoscenza e fiducia.
  • Lavoro di rete sul territorio, attraverso elaborazioni e prassi che toccano diversi livelli, da quelli più strategici (come sviluppare insieme – finanziati e finanziatori – questo sistema in modo efficace?) a quelli più relazionali e di “buon vicinato” (come costruire reti che sostengano le realtà progettuali anche nei momenti di difficoltà?) .

Queste realtà di finanza “dal basso” propongono alle singole persone, alle realtà collettive, alle reti presenti sul territorio, diversi strumenti e pratiche per una maggior consapevolezza personale, per una partecipazione sociale più efficace, per una coesione sociale più ampia.

Alcune degli strumenti e delle pratiche portate avanti:

  • Possibilità di orientare il proprio risparmio a sostegno di attività economiche conosciute e coerenti con i propri valori.
  • Possibilità di conoscenza diretta fra finanziati e finanziatori, così da avviare forme più ampie di scambio e collaborazione.
  • Possibilità di conoscenza diretta fra le diverse realtà finanziate, così da rendere possibile lo scambio dei diversi saperi e nuove forme di cooperazione.
  • Servizi d’accompagnamento per l’avvio di attività imprenditoriali di economia solidale, loro promozione e sostegno nel tempo.
  • Responsabilizzazione dell’individuo e creazione di opportunità di empowerment con particolare attenzione in situazioni a rischio di fragilità (es. nuove povertà) come opportunità di riscatto e reinserimento sociale ( ad esempio attraverso il sostegno all’auto-imprenditorialità).
  • Laboratori sul denaro e sui bilancini familiari per acquisire maggior consapevolezza e strumenti operativi che permettano di affrontare nel modo migliore il rapporto col denaro e la finanza.
  • Sensibilizzazione sul rischio di sovra-indebitamento.
  • Alfabetizzazione bancaria.
  • FEMS_approvata_il_27_4_13_DEF[1]Percorsi di sostegno individuale e familiare.

Sinergie e spunti per la legge

  • Favorire lo sviluppo di strumenti finanziari dal basso, quali iniziative di azionariato diffuso e fondi di garanzie mutualistici costituiti da risparmi privati destinati a sostenere progetti di economia sociale e solidale, raccolta fondi per produzioni indipendenti ed autogestite (vedi al esempio: http://www.produzionidalbasso.com/ ), azioni innovative attraverso processi di rete che rispondono ai bisogni emergenti sul territorio ed a sostegno a nuove esigenze di fragilità sociale.
  • Una politica fiscale regionale che agevoli quelle Banche e quelle Società Finanziarie che rifiutino la logica della finanza speculativa e sviluppino la totalità delle loro attività secondo i principi della finanza etica e della finanza mutualistica e solidale, a supporto all’economia solidale (vedi ad esempio esenzione Irap in Lombardia)
  • Creazione di un fondo regionale per l’abbattimento degli interessi passivi sui prestiti concessi a esperienze di economia solidale che si rivolgono a realtà di Finanza Etica Mutualistica Solidale (documentate da specifica istruttoria sociale e ambientale).
  • Favorire la nascita e la diffusione di strumenti di scambio creati dal basso e complementari alla moneta (come ad esempio il BUS o lo SCEC – vedi http://scecservice.org/site/index.htm),  auspicandone l’utilizzo da parte di Regione ed Enti Locali.