Premessa

Il presente documento è redatto da un gruppo di lavoro del CRESER in previsione di un percorso partecipato per la scrittura di proposte di legge regionale sull’economia solidale. Ha lo scopo di fissare i punti ritenuti più significativi in relazione al tema in oggetto e di stimolare altri soggetti alla produzione di propri contributi. Le linee generali del percorso complessivo verso la legge sono state già definite nel precedente documento redatto dal CRESER dal titolo: “Il pensiero dell’Economia Solidale nel territorio Emiliano-Romagnolo”.
Il mondo dell’Economia Solidale che fa riferimento ai GAS e ai DES si riconosce nei principi espressi nella Carta per la Rete Italiana di Economia solidale – RES – e nelle pratiche di Economia Solidale espresse nel documento “Le 10 Colonne dell’Economia Solidale”.

Le prassi

A partire dalle prassi delle reti che caratterizzano le esperienze in atto emergono, anche sul nostro territorio, reti di differenti livelli e fra differenti soggetti quali:
– Distretti di Economia Solidale (DES);
– Reti di produttori;
– filiere produttori-consumatori-servizi;
– reti territoriali di promozione culturale rispetto a stili di vita, modelli di produzione e di consumo;
– reti di GAS e reti sociali;
– coordinamenti e CRESER

Le reti

L’Economia Solidale si costruisce attraverso un modello di rete dove le realtà sociali che la compongono collaborano tra loro per arrivare a riorganizzare i flussi economici, culturali e valoriali attraverso un percorso dialogico, nel rispetto dell’autonomia dei singoli componenti la rete stessa.
Il modello di rete è per sua natura distribuito.
Le reti, al proprio interno e sul territorio in cui operano, favoriscono e promuovono:

  • la partecipazione attiva di ciascun membro;
  • la condivisione delle decisioni e della responsabilità;
  • la cooperazione;
  • l’auto-organizzazione;
  • l’ adattamento ai cambiamenti;
  • il senso del limite ( la rete funziona solo se è in grado di permettere relazioni stabili tra i suoi componenti);
  • la democrazia interna e il senso di cittadinanza attiva;
  • l’ inclusione di esperienze e prassi omogenee;

(da “ Il capitale delle relazioni” di A. Saroldi)

Sinergie e spunti per la legge

“Non far da soli ciò che è possibile fare insieme”
Riteniamo fondamentale, per lo sviluppo dell’economia solidale e il suo radicamento nei territori, che si sostenga la costruzione e il rafforzamento delle reti. Pertanto riteniamo si debba lavorare per:

  • favorire il riferimento a produttori/fornitori di beni e servizi che accettano di entrare nella rete e lavorare in rete per programmare, gestire, e promuovere progetti rivolti alla soddisfazione dei componenti la filiera e del territorio
  • favorire la costruzione di reti locali di consumatori e produttori di beni e servizi nella logica del Distretto di Economia Solidale
  • sostenere e sviluppare la proposta culturale e formativa sui territori attraverso: attività di promozione delle pratiche esistenti, attività informative e divulgative, attività educative e
    formative rivolte a cittadini, studenti ed operatori
  • sostenere e sviluppare la capacità di comunicazione non nell’ottica pubblicitaria ma intesa come divulgazione delle prassi e invito al cambiamento
  • favorire, supportare e sviluppare il coordinamento dei soggetti che operano nei territori ed in particolare nei Distretti e nella regione (CRESER)

Richieste di intervento legislativo

1. Riconoscimento CRESER

Si richiede che CRESER sia riconosciuto come interlocutore accreditato e portavoce delle reti e delle associazioni (formali e informali) che operano con principi di economia solidale e sostenibile
sul territorio regionale.

2. Finanziamenti al coordinamento delle reti di economia solidale

La regione si impegna a mettere a disposizione risorse per finanziare le attività di coordinamento delle reti di economia solidale (CRESER, DES, etc).

3. Piattaforma informatica

Si chiede alle istituzioni di incentivare anche economicamente la realizzazione di un sistema informatico al servizio della rete di Economia Solidale, che rappresenti un importante strumento di organizzazione e promozione (spazi web, strumenti collegati) per le iniziative economiche solidali. Si promuove l’utilizzo di software libero (free software), formati aperti, open data, strumenti
hardware con minimo impatto ambientale e basso consumo energetico, come espressamente indicato dall’agenda digitale europea.

4. Logistica

Nelle reti produttori-consumatori la criticità più diffusa e sentita è quella della logistica. La gestione delle merci acquistate prevede spazi ove fare deposito temporaneo e smistamento dei vari ordinativi. Le istituzioni potrebbero mettere gratuitamente a disposizione dei DES locali adeguati, dotati almeno di energia elettrica e illuminazione. Questi locali sarebbero utilizzati da più realtà che, in sinergia, potrebbero avviare una gestione condivisa delle merci; i locali potrebbero inoltre essere utilizzati per tutte le attività della RES.

I suddetti spazi possono essere individuati tra:

  • beni immobili e aree pubbliche concesse in uso gratuito
  • spazi privati di proprietà di attori della Rete (produttori, cooperative sociali, etc) mediante contributi economici opportunamente erogati ed apposite tutele normative riguardo alle
    operazioni di deposito temporaneo, smistamento, consegna.

[Rif. Proposta di Legge ER – Art.5 – Aggiunta “spazi di attori della Rete”]

5. Accesso ai prodotti agricoli biologici locali

Spesso è difficile costruire un collegamento fra GAS e agricoltori biologici e favorire quindi la vendita diretta dei loro prodotti. Una possibile soluzione è creare piccoli mercati rionali dove i produttori locali vendono i loro prodotti secondo quanto disposto dalle normative vigenti.

Si chiede alle istituzioni di poter limitare i costi per l’occupazione del suolo pubblico e supporto per la promozione di tali iniziative.

Nello stesso tempo si chiede sostegno alle imprese agricole che intendono avviare la conversione delle loro coltivazioni al biologico.

Si chiede che l’accesso ai mercati biologici, in assenza di certificazione da parte di un ente certificatore, sia comunque permessa purché sussista il requisito di appartenenza ad una Rete relazionale di economia solidale che abbia avviato un sistema di garanzia partecipata.

[Rif. Proposta di Legge ER – Art.8 – Aggiunta ”garanzia partecipata”]
[IFOAM “PGS. Shared Vision, Shared Ideals” – http://www.ifoam.org/about_ifoam/standards/pgs/pdfs/IFOAM_PGS_WEB.pdf]

6. Sviluppo e promozione dell’Economia Solidale

Si chiede sostegno alla promozione e alla divulgazione delle attività dell’Economia Solidale, mediante:

  • conferenze per la cittadinanza, presso scuole, università ecc
  • organizzazione di eventi, fiere ecc.
  • organizzazione di un forum annuale di incontro e confronto fra tutte le realtà dell’economia solidale della regione
  • promozione di percorsi didattici nelle scuole
  • diffusione delle buone pratiche ambientali e di economia solidale (es. “Mense Bio”, “Pannolini lavabili”)
  • mappatura delle realtà dell’Economia Solidale in regione
  • elaborazione di modelli di studio ed efficacia in termini di costi e qualità
  • promozione della partecipazione alla Rete e/o avvio di nuove reti solidali in settori produttivi attualmente non presenti o presenti marginalmente (es. fornitori di servizi, artigiani, etc – con
    particolare attenzione alle cooperative sociali); sostegno ad un percorso di conversione ecologica delle suddette realtà (come è stato fatto e viene fatto per le realtà agricole)

[Rif. Proposta di Legge ER – Art.10 – aggiunti diversi punti]

7. Collaborazioni fra cittadini e produttori agricoli

Eventuali collaborazioni fra cittadini e produttori agricoli direttamente in campo, possono risultare problematiche in rapporto alle vigenti normative sul lavoro e sulla sicurezza. La legislazione prevede il lavoro non retribuito in casi ben precisi (D.Lgs. 81/08).

Si individuano due possibili soluzioni:

  1. un accordo tra l’azienda agricola ed il cittadino, ad esempio il gasista, previa adeguata formazione ed informazione sui rischi presenti in azienda.
  2.  associazione tra produttore/i e cittadini (es. gasisti), sulla scorta delle prestazioni d’opera volontaria tra membri di associazioni, come le banche del tempo e il WWOOF.

Allegati